Residenziale G604/16 (Lorenteggio-Mi)
EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
Sviluppo urbano sostenibile nell'area milanese del quartiere Lorenteggio
CONTESTO E QUADRO ESIGENZIALE DELL’INTERVENTO
La ricostruzione di parti del quartiere di via Lorenteggio è l’occasione per una riflessione critica sui limiti che l’impianto urbano ha manifestato negli anni, al pari di altre sperimentazioni moderne.
La matrice dell’impianto è spiccatamente seriale, le eccezioni sono pochissime e poco significative, gli edifici sono paralleli, orientati secondo l’asse eliotermico; la ripetizione del modulo è la regola, case in linea, con poche interruzioni, via Segneri lo attraversa in diagonale, dovrebbe essere l’asse principale del quartiere ma l’estrema monotonia dell’edificato le impedisce di essere una strada vivibile, di fatto è solo un asse viabilistico.
Gli edifici sono simili, molto spesso uguali, l’identità del luogo è assente, la necessità di provvedere al più presto e con costi ridotti all’emergenza casa ha generato un paesaggio ripetitivo, gli edifici sono riconoscibili solo dal numero civico, la spersonalizzazione della città e del cittadino. Il negativo degli edifici sono, ovviamente, spazi uguali gli uni agli altri, né pubblici né privati, tutti adatti a svolgere qualsiasi attività e, quindi, realmente utili a nessuna.
L’occasione della ricostruzione ci impone di risolvere il maggior numero possibile di problemi; il lotto di intervento riveste un ruolo centrale nello schema urbano e va trattato con grande cura e lungimiranza, cogliendo l’opportunità della nuova fermata della metropolitana, per realizzare un nuovo fulcro di quartiere. Le nuove edificazioni godranno di elevata permeabilità al piano terra e delimiteranno spazi pubblici, privati e privati ad uso pubblico, inclusivi e destinati a specifiche attività. La gerarchia dei nuovi spazi dovrà essere ben definita: la piazza di quartiere, gli spazi privati ad uso pubblico interni alla corte, gli spazi condominiali di pertinenza delle abitazioni lungo i ballatoi, gli alloggi. Una sequenza che conduce l’abitante, attraverso passaggi definiti in modo chiaro, dalla piazza pubblica all’abitazione privata. Gli alloggi saranno riconoscibili, piccole variazioni planimetriche li renderanno unici.
LA PIAZZA
La demolizione dell’edificio 10b e il trasferimento della sua volumetria sul sedime dell’edificio U1, libera la piazza. La nuova fermata della metro ne garantisce il ruolo di punto di riferimento del quartiere. Le attività commerciali al piano terra, organizzate sui due lati animano lo spazio e lo controllano, l’ulteriore margine sono le alberature conservate e integrate. Lo spazio risponde alla necessità di un accesso definito e significativo al quartiere, che possa valorizzare l’esperienza dell’arrivo, un approdo.
LE CORTI INTERNE
Lo nuova forma dell’edificato ripropone la tipologia a corte, ampiamente utilizzata sul territorio e capace di descrivere uno spazio controllato di pertinenza. Durante il giorno i passaggi permettono la completa permeabilità dell’impianto, le dimensioni importanti dei fabbricati vengono eluse e non ostacolano gli spostamenti pedonali, i piani terra sono frammentati, la città beneficia di nuovi percorsi. La corte si basa sull’articolazione del rapporto tra spazio minerale e spazio vegetale, entrambi in grado di accogliere attività specifiche. Il verde accoglie i giochi per i bambini, aree relax e per la ginnastica all’aperto; sulla pavimentazione si praticano sport, si ospitano eventi temporanei come mercati di quartiere o feste, si parcheggiano le biciclette. La sera la corte viene chiusa, i cancelli e le recinzioni permeabili alla vista permettono alla vegetazione interna di partecipare al paesaggio urbano ma lo spazio è protetto, sicuro.
GLI EDIFICI – SPAZI DI PERTINENZA E ALLOGGI
Le residenze presentano la distribuzione a ballatoio, ma stavolta non è quella della tradizione, non è seriale, non è più prettamente razionale, è un percorso che si snoda tra le abitazioni, prima stretto, un passaggio, poi si allarga, una piazza in quota, un luogo della socialità, dove scambiare due chiacchere col vicino. Lo spazio è arricchito dagli abitanti, fiori, piccoli orti, tavolini, dondoli; tutte le case hanno così uno spazio di pertinenza all’aperto, un terrazzo pubblico, la fiducia nel vicino è imposta, si da per scontata, l’edificio influisce sui comportamenti degli abitanti. I solai sono dei vassoi su cui organizzare le abitazioni e gli spazi di pertinenza, le murature in elementi prefabbricati permettono di ottenere variazioni semplici delle unità, tutte le case sono diverse, uniche, riconoscibili. I moduli di facciata permettono altresì un’alternanza disordinata tra superfici opache e finestrate, il rigore è scongiurato, la varietà di soluzioni comporta varietà di esperienze per l’abitante.
I PROGETTISTI
L'iniziativa scaturisce dalla partecipazione alla competizione per l'affidamento dei servizi di progettazione relativi a interventi infrastrutturali affidati ad Infrastrutture Lombarde SpA nell'ambito del Programma Operativo Regionale (POR), FESR ed FSE di Regione.
La proposta è stata presentata dal RTP costituito da:
- Studio Montanari & Partners S.r.l.
- IB Project S.r.l.
- ETASTUDIO S.r.l.
- SISTEMA Studio Tecnico P.I. Ori
- Dott. Geologo Davide Cornaglia
ed elaborata da:
arch. Gabriele Nizzi
Progettazione Architettonica, P.M. e Sicurezza
Ing. Michele Vitagliano
Progettazione Strutturale
Per. Ind. Massimo Ori
Progettazione Impianti Meccanici
Per. Ind. Claudio Villa
Progettazione Impianto Elettrico
arch. Antonio Montanari
Responsabile dell’Integrazione delle Attività Specialistiche