Uffici PSE/04 (Piazza Sempione)
PIAZZA SEMPIONE
Ristrutturazione di uffici e show room
via Vigevano - Milano
DESCRIZIONE GENERALE DELL’INTERVENTO
Si tratta di opere di ristrutturazione e rimessa in pristino di tutti i prospetti dello stabile, interni ed esterni, con sostituzione e riparazione dei serramenti, il completo rifacimento della copertura, demolizione dell’attuale tetto a falde e ricostruzione di nuova copertura piana con terrazzo praticabile sul quale viene realizzato un volume in ferro e vetro, mutamento delle modalità di accesso all'edificio, mediante demolizione di porzioni di muro perimetrale e porzioni di soletta, atti a realizzare un arretramento dell’ingresso, attraverso un andito coperto verso un nuovo atrio.
IL PROGETTO
Piazza Sempione, noto marchio della moda milanese, rinnova la propria sede di via Vigevano. L’intervento ha come obiettivo il riassetto generale delle attività allocate nello stabile al fine di attribuire all’organizzazione degli spazi e degli ambienti maggiore efficienza e funzionalità, non senza mirare ad una riqualificazione dal punto di vista dell’immagine, sia degli elementi esterni, relativi alle parti prospettanti su via Vigevano, che di quelli interni, ambienti di ingresso, di ricevimento, show room, di distribuzione orizzontale al piano e verticale tra i piani e, naturalmente, degli ambienti di lavoro.
A tali obiettivi occorre anteporre alcune premesse:
-
La sede è costituita da un edificio principale, che prospetta sulla via e che ospita le attività commerciali e gestionali, il quale è direttamente collegato, attraverso un cortile interno, che si raggiunge percorrendo un androne carrabile, ai capannoni nei quali si svolgono attività legate alla produzione e all’immagazzinamento; in sostanza, si tratta di un complesso che accorpa in un unico luogo le attività produttive e gestionali strutturandosi in una unità formale-funzionale ben definita;
-
L’area è sottoposta a un vincolo di natura ambientale, che tutela l’ambito territoriale Milanese situato tra il Naviglio Grande e il Naviglio Pavese, riconoscendo la natura dei “Navigli”, in quanto “manufatti industriali” in grado di conformare il contesto urbano circostante e di connotare l’ambito territoriale come sede di parti di tessuto urbanizzato, testimonianza dello sviluppo socio-economico e urbanistico della zona;
-
l’edificio presenta evidenti caratteristiche di estraneità ai caratteri tipologici della cortina edilizia che lo ingloba e ciò è immediatamente percepibile.
L’edificazione risale al 1931. L’inserimento all’interno della cortina edilizia, come già accennato, contrasta nettamente con i caratteri morfologici e tipologici degli altri fabbricati. E’ evidente la diversa natura e la differente destinazione funzionale.
L’immagine razionale del fronte su via Vigevano, la dimensione, la tipologia e il disegno dei serramenti, denotano le caratteristiche di edificio destinato ad attività di tipo industriale con segni di attenzione e di decoro che ne evidenziano la collocazione all’interno di un tessuto urbano.
Lo stabile, prima dell’intevento, contava quattro piani fuori terra. L’ultimo piano è collocato nel sottotetto. La copertura è a falde con trave in c.a. di colmo centrale. Attraverso una scala in metallo è possibile raggiungere il terrazzino posto a copertura del vano scale. Le falde del tetto sono coperte di coppi e le lattonerie sono in lamiera d’acciaio zincato.
La facciata su via Vigevano ha un disegno estremamente geometrico e razionale che coinvolge anche la forma dei serramenti. Tutto il fronte è intonacato e tinteggiato di colore grigio chiaro con alta zoccolatura in cemento striato. I serramenti sono in ferro e vetro e si aprono in parte ad anta e in parte a vas-is-das mediante un sistema di movimenti meccanici ad azionamento manuale.
La facciata interna è priva di qualsiasi logica compositiva, la posizione delle aperture è legata essenzialmente a questioni di tipo utilitaristico. L’ingresso al fabbricato avviene attraverso l’androne posto in posizione laterale. Attraverso tale androne si raggiunge anche il cortile interno. Un grande portone in legno chiude l’accesso.
L’intervento mira al ripristino e alla conservazione dell’immagine “industriale” del fabbricato introducendo, contemporaneamente, degli elementi di riqualificazione volti a favorire lo svolgimento delle attività che contiene e, perciò, alla tutela dell’unità formale-funzionale. La logica del progetto parte dal presupposto che l’organizzazione degli elementi materiali dell’edificio debba, per quanto possibile, assecondare le necessità specifiche dell’attività che ospita affinché questa possa contribuire, oltre che al mantenimento in buono stato di conservazione dello stabile, al recupero e alla valorizzazione delle sue funzioni urbanistiche.
Il progetto, redatto in forma esecutiva dalla Digit & Associati, sulla base delle indicazioni della designer Paola Navone, che ha condotto la direzione artistica, prevede, oltre ad interventi di adeguamento degli ambienti interni, alcuni interventi che interessano l’aspetto esteriore del fabbricato e che, di seguito, sono elencati in forma sintetica.
-
modifica della modalità di ingresso all’edificio;
-
modifica della copertura;
-
realizzazione di un nuovo volume con traslazione di S.L.P.;
-
ripristino della facciata su via Vigevano;
-
ripristino della facciata interna;
-
sostituzione dell’impianto ascensore.
-
sostituzione di tutta l’impiantistica meccanica ed elettrica
Posto che l’obiettivo è quello di consentire l’accesso direttamente dal marciapiede, senza passare attraverso l’androne e perciò evitando di far interferire il flusso dei mezzi che vanno verso il cortile interno, con quello pedonale, il progetto prevede la demolizione delle parti di muratura perimetrale poste ai lati dell’androne fino alla quota di intradosso della cornice di testa della zoccolatura, la demolizione e la ricostruzione a diversa quota della porzione di soletta interna e il collegamento tramite una breve scala ad un ampio atrio di ingresso che disimpegna le scale, l’ascensore e gli uffici del piano rialzato. L’intervento prevede la realizzazione di una vetrata a doppia altezza che interessa sia i locali del piano terreno che quelli del primo piano, naturalmente previa demolizione delle porzioni di soletta del primo piano. L’intervento è simmetricamente progettato alla destra e alla sinistra dell’androne.
La demolizione della copertura a falde e la realizzazione di una copertura piana presuppone la trasformazione della configurazione dell’ultimo piano e la realizzazione di una ampia superficie a terrazzo.
L’ultimo piano, destinato a show room, sarà un grande open-space e lungo tutto il perimetro correrà una finestra a nastro in ferro e vetro con specchiature che riprendono quelle delle finestre dei piani sottostanti. Il terrazzo sarà delimitato da fioriere in c.a. a vista.
La realizzazione del terrazzo consente di trasferire in copertura quote si S.L.P. “perse” ai piani sottostanti mediante la realizzazione di un nuovo volume, in vetro e acciaio, posizionato sopra un basamento e collegato al piano del terrazzo da gradini. Al nuovo volume sarà collegato uno spazio aperto ma coperto, realizzato facendo proseguire l’elemento di copertura con il supporto di montanti metallici. Il tutto si presenta come un parallelepipedo dai lati trasparenti, luminoso di sera, appoggiato sulla copertura piana dell’edificio in posizione arretrata rispetto al filo stradale e, perciò, invisibile dalla strada.
Sul fronte di via Vigevano, salvo quanto già descritto per le modalità di ingresso all'edificio e per la modifica della copertura, sono previsti interventi di manutenzione straordinaria e di pulizia volti alla rimessa in pristino degli elementi formali e decorativi della facciata, alla sostituzione dei serramenti del terzo piano fuori terra, alla riparazione di quelli restanti, che verranno conservati, e alla sostituzione del portone di chiusura dell’androne che sarà realizzato con una ricopertura in lamiera di zinco con una decorazione saldata e ribattuta. Le tinte e le colorazioni degli intonaci e dei cementi decorativi rimarranno identici a quelli esistenti.
Anche per il fronte interno è previsto un intervento di manutenzione straordinaria da eseguire con i criteri e le modalità previsti per il prospetto esterno.
Il nuovo ascensore collegherà tutti i piani e tutti i piani saranno dotati di impianti di gestione e controllo del microclima.
Le operazioni di cantiere sono state complicate dal fatto che durante i lavori l’attività produttiva non si è interrotta ed è stato necessario "compartimentare" di volta in volta le diverse aree occupate dai dipendenti di Piazza Sempione ed eseguire spostamenti di gruppi di persone da un piano all'altro.
Per primo è stato realizzato il ponteggio interno, attraverso il quale è stato possibile raggiungere i diversi piani per l’approvvigionamento e lo smaltimento del materiale. In effetti la scelta di realizzare per prima l’impalcatura sul fronte interno, che per conformazione e sviluppo appare certamente il meno indicato per far circolare uomini e materiali, è stata determinata dalle complicazioni insorte nell'ottenimento delle autorizzazioni per l’occupazione del suolo pubblico. Se le questioni logistico-burocratiche hanno rallentato la prima fase del cantiere, non appena montati il ponteggio esterno e, soprattutto, la gru i lavori hanno subito una netta accelerazione.
La gru, infatti, ha consentito di eseguire la demolizione della copertura a falde e della relativa struttura di sostegno in tempi rapidissimi. Terminate le opere di demolizione sono subito partite le operazioni mirate all'esecuzione dei nuovi pilastri e del nuovo impalcato piano di copertura con le travi di sostegno del volume “serra” in ferro e vetro. Di seguito sono stati realizzati i muri perimetrali con i relativi serramenti, il prolungamento del vano ascensore, le fioriere-parapetto in cemento a vista, la scala di collegamento tra il piano show-room e la serra.
Per la realizzazione della serra sono stati realizzati in officina 18 portali in acciaio di 4,50 metri di altezza per 6,00 metri di luce dotati di flange per l’ancoraggio bullonato alle piastre opportunamente predisposte. I portali, disposti a formare un’ossatura a campate controventata con tiranti e travi di coronamento, sono stati tamponati con una copertura eseguita con pannelli sandwich e pareti perimetrali in vetro.
Contemporaneamente ai piani bassi dell’edificio sono state demolite le porzioni di muro perimetrale e di soletta per realizzare il nuovo ingresso scenografico all'edificio segnato da un serramento a doppia altezza che da quota marciapiede arriva fino al soffitto del primo piano affacciandosi su due piccoli anditi coperti.
Al termine dei lavori di trasformazione dell’involucro sono cominciate le operazioni di finitura degli ambienti. I materiali maggiormente utilizzati sono stati l’acciaio verniciato o ossidato naturale e il vetro trasparente per porte, serramenti e strutture a vista; la resina mescolata con cemento, silice e terre, rasata con l’”elicottero” per le pavimentazioni del piano terreno e rialzato, piastrelle in cemento e pasta colorata posate a colla per gli uffici del piano primo e secondo, legno in doghe di grandi dimensioni maschiate e lasciate grezze per lo show-room, lastre di acciaio ossidato nella serra e, infine, tronchi sezionati di grande diametro posati su ghiaia con terreno di intasamento per il terrazzo-giardino di copertura; non sono mai utilizzati zoccolini o battiscopa, al posto dei quali è stato realizzato una sorta di “bisello” al piede della muratura annegando un profilo a “L” rovesciato in acciaio che nasconde il perimetro del pavimento; tutte le pareti e i controsoffitti sono finiti con stabilitura al civile e tinteggiati di bianco ad eccezione dei locali della reception, che sono decorati con un motivo grafico ripetuto su tutte le superfici, eseguito con vernice micacea, e del controsoffitto della serra, realizzato con una lamiera ondulata di zinco; la lamiera di zinco è utilizzata anche come rivestimento dei portoni di ingresso dell’edificio.
Si tratta nell’insieme di un intervento energico di trasformazione che però è stato in grado di assecondare l’assetto compositivo originale dell’edificio rinnovandolo sobriamente. La variazione del prospetto su via Vigevano è naturale tanto da risultare una “crescita fisiologica” difficilmente percepibile all’interno del contesto urbano.
Il risultato, naturalmente, non può prescindere dalla perizia delle maestranze impegnate, ben dirette e organizzate, che hanno saputo risolvere i problemi tecnici che comportano le soluzioni “semplici” che semplici non sono: cemento armato a vista, pavimento in legno non trattato o in cemento lisciato e senza zoccolatura in parete, strutture in acciaio ossidato a vista, porte raso muro, serramenti in profili accoppiati di ferro verniciato e altre lavorazioni artigianali sempre improntate alla sobrietà elegante della naturalezza.
PROGETTAZIONE PRELIMINARE, DEFINITIVA, ESECUTIVA, DL E SICUREZZA
Concept e Direzione Artistica:
arch. Paola Navone - OTTO S.r.l.
Progettazione Definitiva e Autorizzazioni:
arch. Gabriele Nizzi - De-P | Design and Project
Progettazione Esecutiva:
arch. Egidio Tordera - Digit & Associati
Progettazione opere strutturali:
Ing. Umberto Angilella - Digit & Associati
Progettazione impianti elettrici:
P.I. Alberto Annoni - Annoni Engineering S.a.s.
Progettazione impianti meccanici:
P.I. Stefano Muselli e P.I. Massimo Stopelli - Artemah S.a.s.
Direttore dei Lavori:
arch. Egidio Tordera - Digit & Associati
Coordinatore in fase di progettazione e di esecuzione delle opere: arch. Gabriele Nizzi - De-P | Design and Project
IMPRESE ESECUTRICI
Opere Edili: SO.GE.CA. S.r.l.
Impianti Meccanici e Idrosanitari: Stuarenghi Impianti S.r.l.
Impianti elettrici: A e C Elettrotecnica S.n.c.