Una maschera ci dice di più di una faccia. (Oscar Wilde)
Al contrario di molti, adoro l’atmosfera del Carnevale e del mese di febbraio. Mi diverte osservare i bambini mascherati, i tappeti di coriandoli sulle strade e le stelle filanti incastrate in ogni dove. Ma la peculiarità che più mi affascina del Carnevale è la quantità di colori e di forme stravaganti che ci circondano.
Di norma, nella nostra professione, si tende a limitare l’uso di colori secondo una palette ben definita in accordo con quanto richiesto dai gusti dal cliente o da ciò che già esiste nel contesto d’intervento. E invece, mi sono resa conto che a volte, anche nell’architettura e nel design, se l’esercizio della progettazione è realizzato con abilità e un pizzico di ironia e coraggio, le forme audaci insieme a colori sgargianti danno dei risultati sorprendenti!
Partendo dalla cittadina di Burano (4) dove la volontà dei suoi abitanti l’ha resa nel suo genere unica al mondo fino a un progetto contemporaneo come l’IMI International Management Institute Kolkata progettato da Abin Design Studio (6), passando per l’onirica Casa Batllò di Gaudì (9), il colore è stato utilizzato con audacia e determinazione. Addirittura nella famosa casa di Barcellona, l’architetto utilizza forme antropomorfe per realizzare le balaustre dei balconi! La stessa suggestione utilizzata da l’architetto Fabio Novembre per il progetto della famosa sedia Nemo (8).
Ma i colori primari, vivaci e assoluti sono molto utilizzati anche nel design, come il divano “Sofa4manhattan” di Lera Moiseeva e Luca Nichetto realizzato in crowcrafting a New York per Berto (1) oppure le lampade da tavolo Take di Ferruccio Laviani prodotta da Kartell (7), fino alla sedia Proust di Alessandro Mendini (5). Addirittura, i colori possono essere utilizzati come finiture in una carta da parati (2-3), giusto per sdrammatizzare magari un ambiente troppo impersonale e apparentemente triste
Insomma, forse ogni tanto, come diceva Henri Matisse, “La creatività richiede coraggio”!
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