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Immagine del redattoreRachele

Monthly Moodboard #04

Aggiornamento: 2 dic 2019

“Val più un giorno in aprile che tutto un lungo mese in autunno” ( Adam Mickiewicz )

Non è un caso che la nostra #Moodboard04 del mese di aprile si rifaccia alla forma dell’uovo. Ho sempre adorato scartare le uova pasquali, sin da bambina, quando mio nonno, ogni anno, regolarmente, vinceva alla lotteria un uovo gigantesco e orgogliosissimo varcava la soglia di casa gridando: “Anche quest’anno l’ho vinto!” Scoprimmo più tardi, quando lui ormai non c’era più, che i numeri della lotteria li acquistava praticamente tutti, non per timore della sconfitta, ma per non dover leggere la delusione nei miei occhi…

Amarcord a parte, l’uovo, forma perfetta di equilibrio dinamico, fu utilizzato simbolicamente nell’antichità, in conformazioni riccamente decorate, così come oggi, nell’arte figurativa, nell’architettura e nel design.

E’ implicito che l’uovo non è una forma semplice come vuole farci credere, associabile alla vita che nasce e alla rigenerazione, ma nel corso dei secoli ha acquisito diversi significati.

Se i Greci antichi suggerivano questa connotazione decorando vasi funebri a forma ovale, corredo funerario nelle tombe del V secolo a.C., nel XV sec. d.C., nella celebre Pala di Brera di Piero della Francesca (5), l’uovo diventa il fulcro generatore dello spazio e stratagemma atto a determinare la profondità della scena.

Nelle arti figurative, l’uovo lo ritroviamo sia nei dipinti surrealisti di René Magritte (7), dove messo in gabbia, torna a racchiudere un segreto in divenire, sia nelle immagini di Dalì (2), dove l’artista si immagina di rinascere all’interno di un uovo quale utero primordiale, fino alle opere di Fontana, dove l’uovo è la “Fine di Dio”, il principio del nulla (8).

Anche nel design l’uovo segna il tempo e lo spazio: sin dal 1885, Peter Carl Fabergé realizza per gli zar di Russia famose uova di Pasqua in oro, argento, porcellana, vetro e pietre preziose (3), che diventeranno presto famose e oggetti di culto, come del resto, la celebre lampada Uovo di Fontana Arte progettata da Ben Swildens e la Brera di Castiglioni per Flos (4), che forse si rifà alla famosa pala di Piero della Francesca.

La forma ovale è utilizzata anche in architettura, come nel famoso Tjibaou Cultural Center in Nuova Caledonia progettato da Renzo Piano (1), dove gli edifici realizzati con centine e listelli in legno, assumono la conformazione di un guscio traforato.

Anche la London City Hall (9), progettata da Norman Foster, quasi interamente in vetro, riprende la forma di un uovo inclinato, le cui caratteristiche formali assumono rilevanza fondamentale nel determinare le elevate prestazioni energetiche dell’edificio.

Con la forma di un uovo allungato, non possiamo non citare il progetto di James Law, la Cybertecture Egg di Mumbai (6), un edificio che integra tecnologia, multimedia, sistemi intelligenti e interattività con l'utente, per realizzare spazi di vita e di lavoro personalizzabili, incentrati sull'esperienza. L'edificio per uffici di 32.000 mq incorpora un design solare passivo, per gestire gli apporti solari, e un giardino sopraelevato che mitiga le temperature, utilizzando la vegetazione naturale per raffrescare l'involucro dell'edificio.

Su tutto comunque, vincono le uova con la sorpresa, in particolare quelle che mio nonno conquistava per me in modo non del tutto consono, ma con tanto, tanto amore.


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