Poi, una notte di settembre mi svegliai, il vento sulla pelle, sul mio corpo il chiarore delle stelle…
( Nomadi)
La #Moodboard di questo mese si rifà a un tema antico, ma tornato recentemente molto di moda, il macramè, un merletto pesante, di origine moresca, eseguito con una serie di nodi che formano contemporaneamente disegni e fondo. Ci piace molto l’idea che questa lavorazione con un carattere così fortemente manuale e artigianale, grazie alla sua peculiarità di essere trasparente e leggera, sia utilizzata anche nell’architettura contemporanea e nel design e abbiamo selezionato alcune immagini, che ci sembrano veramente interessanti!
La facciata sud dell’Institut du Monde Arabe di Jean Nouvel (6) è stata la prima immagine che ci è venuta in mente: il disegno ripetitivo e geometrico dettato da diaframmi, simili a quelli della macchina fotografica, rende lo spazio interno quasi sacrale perché la luce penetra attraverso sottili fasci luminosi. Anche all’esterno, la trama sempre diversa dona all’insieme un carattere unico e suggestivo. Il tema di questi rivestimenti non verte più sulla capacità dei materiali di riflettere la luce, piuttosto su quella di lasciarsi attraversare da essa.
Le contropareti traforate vengono utilizzate molto spesso nell’architettura contemporanea, sia a modi di "brise soleil", sia anche solamente per il loro valore estetico. Una tra tutte, è sicuramente quella utilizzata per l’Hôtel de Communauté de communes de Lacq (2), progettato da Gilles Bouchez: il sistema di frangisole è costituito da pannelli di due differenti altezze che ricoprono completamente la facciata vetrata di 40 metri di lunghezza e di 6 metri d’altezza. L’architetto ha utilizzato il colore bianco per non accumulare calore, ma il disegno traforato costituisce un vero e proprio filtro che lascia passare l’illuminazione naturale.
Il medesimo sistema è utilizzato anche in Italia dai GaS Architect per il Centro Culturale polifunzionale di Lainate (7) e anche qui la sensazione che questa finitura suggerisce nel complesso è quella di un decoro leggero, elegante e delicatamente laborioso, che serve ad arricchire le linee semplici del progetto che coinvolge.
L’effetto di queste superfici decorate, trasparenti, che ci ricordano delle “stole ricamate” adagiate sugli edifici è stato forse lo spunto per NeSpoon (1-5), una street artist polacca che “riveste” intere facciate, ma anche piazze, ceramiche e oggetti, con trame ispirate ai merletti e ai ricami tradizionali. Perché i merletti? Perchè nei merletti esiste un codice estetico, profondamente radicato in tutte le culture, dettato da simmetria, ordine e armonia. Le sue opere sono sparse in giro per il mondo, dall’Australia alla Tunisia, dalla Polonia al Portogallo alla Croazia e alla Cina e ci hanno affascinato tantissimo!!!
Ma gli intrecci e i trafori vengono utilizzati naturalmente anche nei pezzi di design, come nelle sedie Gruvyer (9) oppure nelle lampade Kaburi (8) prodotte da Kartell, la cui superficie traforata e colorata diffonde la luce in maniera unica e suggestiva.
L’intreccio macramè è suggerito anche in alcuni materiali di finitura, come le note piastrelle vietresi di De Maio (3), che, mischiate in modo causale, creano di volta in volta, effetti unici ad alto impatto emotivo, ma anche in materiali più sobri e monocolore come le piastrelle in grès Déchirer (4) di Mutina, disegnate dalla designer Patricia Urquiola.
Il decoro, il ricamo, la simmetria, la ripetitività del disegno, l’ordine e l’armonia, tutti temi ricorrenti in questa #moodboard, che speriamo siano di buon auspicio per questa ripresa lavorativa settembrina, già così ricca di impegni, ma anche di tante soddisfazioni!
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